Nell’ottica di unire ambiente, cultura ed economia, lo scorso 20 dicembre 2017 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York ha unanimemente adottato la risoluzione che proclama il 20 maggio Giornata mondiale delle Api. Come ho avuto modo di approfondire con un analisi per la rivista "Notizie Geopolitiche", l’iniziativa è stata proposta dal Governo della Repubblica di Slovenia che si è attivamente impegnato per ottenere il sostegno della comunità internazionale. La Slovenia, partendo dal miele e dalle api, pone l’attenzione internazionale anche sulla tematica del cibo e la lotta delle popolazioni più povere nell’eliminare la problematica della “fame”. Miele che ha registrato un boom delle vendite in Italia, con un aumento del 5,1% sul valore degli acquisti nel 2017, spinto dalla svolta salutistica nei comportamenti alimentari degli italiani. In una recente iniziativa, l’ambasciatore della Repubblica di Slovenia in Italia Bogdan Benko ha ripercorso i passi che la Slovenia, come paese promotore del progetto, ha mosso a partire dall'idea degli apicoltori sloveni fino ad arrivare alla risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, nel dicembre scorso a New York, di proclamare il 20 maggio la Giornata Mondiale delle Api, una considerazione geopolitica che pone la Slovenia al centro dell’attenzione internazionale per le tematiche legale alla biodiversità, alla lotta alla fame nel mondo e alla promozione delle eccellenze agroalimentari diffuse sul nostro pianeta: una vera e propria geopolitica del cibo per richiamare l’attenzione internazionale sulle api e sulle problematiche ambientali.
La tradizione slovena dell’apicoltura è ricca e fortemente ancorata nella coscienza popolare. Qui è di casa la Kranjska sivka, ape slovena autoctona, che è considerata una delle api da miele più diffuse al mondo. Gli sloveni sono sempre stati appassionati delle api. Il personaggio più importante dell'apicoltura slovena è Anton Janša, il primo insegnante di apicoltura alla corte di Vienna, che nel XVII secolo con le sue innovazioni ha portato un vento di cambiamento nell'apicoltura e ha posto le basi dell'apicoltura moderna. Fu notevolmente incentivato anche dall'allora imperatrice austro-ungarica Maria Teresa. Entro il 2020 la nuova Politica Agricola Comune (PAC) arriverà a investire circa 1.8 miliardi di Euro nel settore agricolo e nelle aree rurali della Slovenia, con un ulteriore co-finanziamento da parte delle autorità governative locali. In questo ambito sono state individuate alcune priorità: impiego e crescita, sostenibilità, modernizzazione, innovazione e qualità.
Quella del miele in Slovenia, potrebbe rappresentare un'altra concreta opportunità per la comunità imprenditoriale italiana interessata al mercato dei Balcani e alla valorizzazione delle eccellenze agroalimentari.
Analisi di Domenico Letizia, responsabile alla comunicazione della società "Italian Network".